
Foglie di Te
Ricordo foglie di te nel turbinio d'un gorgo.
Mi avvedo adesso che d'intorno non ti scorgo.
Ciondolo di giada, splendevi qui nel cuore.
Eri goccia di rugiada sul mio rosso fiore.
Adesso quel fiore sta ad appassirsi
e i petali del cuore cercano di aprirsi,
aprirsi alla vita che sembra finita,
aprirsi alla sera che è sempre sincera.
S'annuvola un poco vicino, lo sento
crepita un fuoco, un fuoco mai spento
che arde brillante guizza veloce.
Sembra un diamante fatto di luce.
Luce che abbaglia, che brucia, che taglia.
Un amore canaglia che cuoce e si squaglia.
Le tue mani sicure cinsero il fiore.
Le tue attente cure ne cambiarono il colore.
Ancora ti penso, io non lo nego.
Amore mio immenso, ascolta ti prego,
ascolta il dolore avvolto nel manto,
non solo il rumore. Ascoltane il canto.
Ascolta la luna, ritorna mia stella.
Non voglio nessuna, sei tu la più bella,
sei goccia che piove, sei foglia sul ramo
e corteccia, la dove sta scritto "ti amo".
Di te amo ogni cosa e ho capito infine
meglio perderla una rosa che afferrarla sulle spine.
Io amo il tuo viso e quella piccola bocca.
Amo quel tuo sorriso e quello sguardo che tocca.
Tante altre cose mi hanno colpito,
cose meravigliose che ho intuito
quand'ebbi compreso quanto profondo
e quando esteso fosse il mondo.
Ottenni d'un tratto più voce, più forza,
unghie da gatto e ruvida scorza.
Quel rispetto rubato, un pezzo di specchio
nel pozzo trovato piantato nel secchio.
Non ho alcun diritto, io questo lo so.
Ma vedi, sta scritto "Per sempre amerò".
Per sempre amerò mia piccola fata,
i due grandi oblò cui sei affacciata.
Per sempre amerò quei capelli di seta,
quella coda che so esser di una cometa.
Per sempre amerò quel nasino patata,
quello che un pò ti da un aria fatata.
È per sempre, lo so, e lo sa pure il vento.
Io ti amerò in ogni momento.
Un solo tuo gesto, qualche delicatezza,
e credo che presto tornerebbe carezza.
Senza più artigli, senza sguardo rapace,
immagina due gigli che parlano di pace.
Forse poi col mattino anche io tornerei
a sentirmi bambino e veder che ci sei.
Potremmo poi giocare anche senza regole.
Già ti vedo saltellare in campo fra le fragole.
Io potrei suonare il piano, piano piano,
facendoti danzare sul palmo della mano.